Torna a parlare Papa Francesco e fa trapelare una certa stanchezza parlando anche di quello che sarà il suo successore.
Il primo viaggio in Mongolia di Papa Francesco si conclude con sorrisi ma anche una certa stanchezza che lo stesso Pontefice non nasconde e di cui, anzi, con grande ironia ma con un evidente fondo di verità, parla senza particolari problemi ai cronisti sul volo di ritorno a casa. Bergoglio, senza entrare nel merito dei rumors passati relativi alle sue possibili dimissioni, non ha però evitato una battuta sul suo successore.
Papa Francesco, i viaggi e il suo successore
“Vi dico la verità: per me fare un viaggio adesso non è tanto facile come all’inizio. Ci sono limitazioni nel camminare”, ha spiegato il Papa parlando ai cronisti a bordo del volo di rientro dalla Mongolia verso Roma.
Per un viaggio terminato, però, per Bergoglio sono previsti già altri impegni come la prossima tappa europea a Marsiglia, il 22 e 23 settembre. Una destinazione ben più vicina rispetto all’ipotesi Vietnam di cui lo stesso Pontefice parla poco dopo alla stampa: “In Vietnam? Sono sicuro che ci andrà Giovanni XXIV, questo è sicuro che ci sarà”, si è lasciato sfuggire Francesco parlando evidentemente del suo successore.
Una nota puntuale di ironia che non ha avuto seguito, come anticipato, e non ha dato modo di parlare appunto dei precedenti rumors sulle sue eventuali dimissioni.
Il chiarimento sulla Russia
‘Nel corso del suo dialogo con la stampa, Bergoglio ha anche fatto qualche appunto sulle sue parole sulla Grande Russia’. “Chiariamo dove ho parlato: a un dialogo con i giovani russi. E alla fine del dialogo. Io ho dato un messaggio a loro, un messaggio che ripeto sempre: di farsi carico della loro eredità. È lo stesso che dico dappertutto. E quale eredità ha dato la grande Russia? La cultura, la cultura russa è di una bellezza, di una profondità molto grande. E questa cultura non va cancellata per problemi politici”.
“Non sarà forse stato felice, parlare della Grande Russia ma l’ho fatto non in senso geografico bensì culturale, mi è venuto in mente quello che mi hanno insegnato a scuola: Pietro I, Caterina II…”, ha concluso il Papa.